Autore: Laura Cucchiara
Anche il mondo dell’intrattenimento deve stare al passo con i tempi ed infatti, negli ultimi anni le docuserie si sono affermate come uno dei format più seguiti nel panorama audiovisivo, capaci di unire l’immediatezza della cronaca alla forza evocativa del racconto. Dietro il successo di queste produzioni si celano, però, questioni giuridiche complesse che coinvolgono il diritto d’autore, la tutela dell’immagine, la privacy e la responsabilità per i contenuti diffusi.
Il titolare dei diritti morali e patrimoniali
Anche il mondo dell’intrattenimento deve stare al passo con i tempi ed infatti, negli ultimi anni le docuserie si sono affermate come uno dei format più seguiti nel panorama audiovisivo, capaci di unire l’immediatezza della cronaca alla forza evocativa del racconto. Dietro il successo di queste produzioni si celano, però, questioni giuridiche complesse che coinvolgono il diritto d’autore, la tutela dell’immagine, la privacy e la responsabilità per i contenuti diffusi.
Una docuserie è un’opera collettiva, frutto del lavoro creativo di più soggetti: regista, sceneggiatore, autore del commento narrativo, montatore, musicista. Tuttavia, ciò che occorre precisare è che i diritti morali restano in capo agli autori così come previsto dall’art. 20 della Legge sul Diritto d’Autore – L. 633/1941.
Per quanto riguarda i diritti patrimoniali, ovvero quelli che attribuiscono il potere di sfruttare commercialmente l’opera, questi possono essere ceduti o concessi in licenza a terzi (artt. 12 e ss. della L. 633/1941).
Nella pratica delle produzioni audiovisive, tali diritti vengono frequentemente trasferiti alla casa di produzione o alla piattaforma che commissiona il lavoro attraverso contratti ad hoc.
È fondamentale che ogni fase del processo creativo sia regolata da contratti precisi, capaci di disciplinare i diritti e i limiti delle parti coinvolte, conformemente agli articoli 2575 e ss. del Codice Civile ed in alcuni casi, al Regolamento (UE) 2017/1128 relativo alla portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti online.
Archivio e materiali terzi: attenzione alle licenze
Non di rado si ricorre poi all’uso di fotografie, articoli di giornale, filmati d’epoca o documenti d’archivio che diventano una componente essenziale nelle docuserie. Tuttavia, questi materiali sono spesso protetti da diritto d’autore o da diritti connessi e richiedono il rilascio di apposite licenze (artt. 78-ter e ss. della L. 633/1941), salvo che non si rientri nelle eccezioni previste dalla legge.
In particolare, le eccezioni riguardano, ad esempio, il diritto di cronaca e la citazione, regolati dagli artt. 65 e 70 della L. 633/1941, che consentono l’utilizzo senza autorizzazione purché l’uso sia pertinente, necessario e proporzionato.
A livello internazionale, invece, la Convenzione di Berna prevede eccezioni simili all’art. 10.
Immagine, reputazione e privacy: un confine sottile
Rappresentare persone reali comporta sempre un bilanciamento delicato tra il diritto all’informazione e la tutela della dignità individuale. In particolare, quando si raccontano fatti giudiziari o controversie irrisolte, è necessario adottare accorgimenti redazionali e giuridici che evitino lesioni dell’onore o violazioni del diritto all’oblio.
A riguardo, le norme principali sono rappresentate dagli artt. 10 del Codice Civile e 96-97 della L. 633/1941 per quanto riguarda l’utilizzo dell’immagine altrui nonchè il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR – Regolamento UE 2016/679) che all’art. 17 disciplina il trattamento dei dati personali, con particolare attenzione al diritto all’oblio
Colonne sonore e diritti di sincronizzazione
La scelta musicale è parte integrante dell’efficacia narrativa ma comporta un duplice profilo giuridico: da un lato il diritto d’autore sul brano (artt. 12 e ss. della L. 633/1941), dall’altro i diritti di sincronizzazione per abbinarlo alle immagini.
Le licenze di sincronizzazione devono essere espressamente concesse dagli autori o dai titolari dei diritti sui brani musicali con particolare attenzione alle licenze necessarie per la riproduzione e distribuzione su piattaforme di streaming, regolate oltre che dalla legge sui diritti d’autore anche dagli accordi internazionali come la Convenzione di Berna e i trattati dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI).
Quindi, come proteggere le proprie opere?
Dietro una docuserie di successo c’è sempre un lavoro giuridico invisibile, ma essenziale. La consulenza legale è uno strumento strategico per districarsi in un’intricata rete di norme, gestire correttamente i diritti, evitare responsabilità e valorizzare al massimo l’opera, soprattutto in una fase storica in cui contenuti e contenitori si evolvono e circolano rapidamente, anche a livello internazionale.
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